Blog

Cerca un articolo

Card image cap
Primo accordo sullo smart working nel contratto integrativo, la sperimentazione di Coop Alleanza 3.0

Da febbraio, su base volontaria, mille dipendenti di Coop Alleanza 3.0 potranno accedere all'accordo sottoscritto con i sindacati per regolamentare il lavoro agile.

È Coop Alleanza 3.0 a fare da apripista per la regolamentazione dello smart working nella Grande Distribuzione. L’accordo siglato con le principali organizzazioni sindacali di categoria consente, infatti, alla Cooperativa di avviare una inedita e innovativa sperimentazione che, dal 1° febbraio 2021, coinvolgerà su base volontaria la popolazione dei circa 1.000 dipendenti di sede. La prospettiva di inserire la regolamentazione del lavoro agile all’interno della contrattazione integrativa ha visto convergere gli intenti di Coop Alleanza 3.0 e delle organizzazioni sindacali, che insieme promuovono così una piattaforma progettuale condivisa. L’accordo introdotto in forma sperimentale dalla Cooperativa prevede la possibilità di adesione volontariaindividuale e reversibile per tutti i dipendenti di sede, che possono così scegliere di lavorare da remoto (dalla propria abitazione o da altro luogo) da un minimo di 2 a un massimo di 4 giorni alla settimana. “Lo Smart Working come strumento di organizzazione del lavoro per obiettivi e risultati, come driver di innovazione delle competenze al servizio dei negozi e dei soci/consumatori, come leva di conciliazione casa/lavoro e di attenzione all’ambiente: è questa la visione che ci ha orientati verso la firma dell’accordo collettivo sul lavoro agile, raggiunto con le organizzazioni sindacali di categoria” – sottolinea Milco Traversa, Direttore Risorse Umane di Coop Alleanza 3.0 – “La pandemia ha accelerato un percorso innovativo intrapreso da tempo dalla Cooperativa: a gennaio 2020 abbiamo avviato un progetto pilota che ha coinvolto circa 100 colleghi, che in un successivo sondaggio hanno manifestato il desiderio di proseguire anche in futuro l’esperienza dello smart working, nel 90% dei casi.” L’aspetto di innovazione dell’accordo risiede sia nell’idea di una pianificazione del lavoro agile – ai fini della massima efficienza ed efficacia del lavoro a supporto dei punti vendita – sia nell’attenzione a tutti gli aspetti di sicurezza: dalla privacy alla tutela dei dati fino al diritto alla disconnessione. I risultati della sperimentazione verranno costantemente monitorati sia da un punto di vista qualitativo che quantitativo, per valutarne l’impatto sulla Cooperativa, sui lavoratori e sull’ambiente. La Cooperativa sceglie, dunque, di investire su un approccio al lavoro basato sulla fiducia, sulla misurazione dei risultati e sulle nuove competenze (digitali e di collaborazione), al consolidamento delle quali saranno dedicati specifici percorsi formativi e informativi.
Leggi l'articolo completo su ModenaToday
Card image cap
Monari Federzoni SpA acquisisce Fattorie Giacobazzi da Granarolo

Monari Federzoni SpA acquisisce Fattorie Giacobazzi: nasce uno dei poli più importanti per l’Aceto Balsamico di Modena. Fatturato aggregato pari a 32 milioni di euro.

Monari Federzoni, storica azienda modenese produttrice di Aceto Balsamico di Modena IGP, condimenti e bevande, ha siglato con Granarolo S.p.A. l’accordo per l’acquisizione di Fattorie Giacobazzi, azienda di Nonantola specializzata nella produzione di Aceto Balsamico di Modena, condimenti e aceti di vino. La società, fondata nel 1988 dalla famiglia Giacobazzi e rilevata negli ultimi anni da Granarolo SpA, è uno dei principali player nel mercato italiano del settore. Nel 2019 Fattorie Giacobazzi ha registrato un fatturato pari a 14 milioni di euro con una produzione pari a circa 5,5 milioni di litri. L’export vale oltre il 90% del mercato con più di 13 paesi di destinazione, in particolare Nord America (47%) e UK-Irlanda (13%). “La scelta di acquisire Fattorie Giacobazzi conferma l’impegno di Monari Federzoni nel segno della valorizzazione del territorio modenese grazie a uno dei suoi prodotti simbolo - l’Aceto Balsamico - che, da oltre cento anni, rappresenta l’attività principale della nostra azienda di famiglia" - sottolinea Sabrina Federzoni, presidente e amministratore delegato Monari Federzoni SpA. - "Le due realtà sono perfettamente sinergiche sia dal punto di vista della tradizione produttiva, sia dei canali di vendita che della presenza sui mercati, nazionale ed estero. Due identità ben definite e riconosciute che manterranno le rispettive specificità e competenze, creando un sistema di eccellenza che ci permetterà di continuare a condividere la cultura dell’Aceto Balsamico di Modena e a crescere, in Italia e nel mondo”. Con l’acquisizione di Fattorie Giacobazzi, Monari Federzoni SpA potrà consolidare il segmento medio-alto di mercato, portando così avanti il percorso di ampliamento e diversificazione dell’offerta che oggi si compone di più linee di Aceto Balsamico di Modena IGP e DOP, aceti di vino, mele e pere, condimenti, e delle nuove bevande biologiche a base di Aceto Balsamico di Modena IGP. L’accordo siglato darà vita a uno dei poli più importanti per l’Aceto Balsamico di Modena con 84 dipendenti nelle sedi e negli stabilimenti situati in provincia di Modena (Solara di Bomporto e Nonantola), 18 milioni di bottiglie esportate in oltre 55 paesi, una produzione aggregata pari all’11% del totale di Aceto Balsamico di Modena IGP venduto in Italia e all’estero, e 5.500 barrique/botti per una capacità produttiva che copre circa il 25% delle vendite totali del prodotto invecchiato nel mondo. Il fatturato aggregato di Monari Federzoni e Fattorie Giacobazzi è pari a 32 milioni di euro. “Nell’ottica di una semplificazione del modello di business, stiamo attuando una focalizzazione sul mercato del latte e dei suoi derivati. Stiamo già lavorando su nuove acquisizioni sia in Italia sia all’estero. Esprimiamo grande soddisfazione per essere riusciti a chiudere un’operazione importante nel segno della continuità italiana della proprietà, con un’azienda solida, di tradizione e concentrata sul mercato dell’aceto balsamico”, dichiara Gianpiero Calzolari, presidente del Gruppo Granarolo. Leggi l'articolo completo su ModenaToday.
Card image cap
Tecnologia modenese a marchio Caprari per il Mose di Venezia

L’azienda modenese, che celebra quest’anno il 75° anno di attività, ha messo a disposizione le proprie soluzioni innovative per il pompaggio delle acque per la realizzazione dell’importante opera architettonica nella laguna veneta.

L’ondata di maltempo che ha investito l’Italia in questi ultimi tempi ha costretto alla messa in funzione periodica del Mose per difendere Venezia dall’acqua alta. Il complesso sistema funziona anche grazie alle soluzioni per il pompaggio delle acque realizzate dal Gruppo Caprari. L’azienda modenese, che celebra proprio quest’anno 75 anni dalla nascita, ha messo a disposizione del Consorzio Venezia Nuova la propria esperienza consolidata in applicazioni gravose, fornendo consulenza strategica nella fase di studio e progettazione e dando le soluzioni tecnico-costruttive migliori, volte a garantire l’affidabilità di funzionamento nel tempo e la resistenza all’ambiente marino.

Caprari, fin dalla sua fondazione nel 1945”, racconta Alberto Caprari, CEO e amministratore delegato, terza generazione della famiglia di imprenditori, “ha sempre investito in innovazione fornendo soluzioni tecnologiche all’avanguardia per svariati settori strategici come agricoltura, acquedotti e depurazione, grandi infrastrutture e impianti industriali, mettendo sempre al centro le esigenze dei clienti. Siamo molto orgogliosi di aver potuto dare il nostro contributo tecnico e professionale per la realizzazione del Mose, un progetto davvero importante e unico nel panorama internazionale”.

Per il Mose, il Gruppo Caprari ha realizzato un’importante fornitura che comprende 134 elettropompe sommergibili in lega inossidabile, destinate alla raccolta e al sollevamento di tutti i fluidi nei sistemi ausiliari delle tre bocche di Porto di Lido, Malamocco e Chioggia, 12 elettropompe sommergibili per le vasche di raccolta acqua piovana e 6 elettropompe verticali full inox per gli impianti antincendio di tutta la struttura. I prodotti forniti sono dotati di specifici materiali anticorrosione a garanzia di estrema resistenza e affidabilità nel tempo.

Nel 2020, segnato dalla pandemia Covid-19”, continua Alberto Caprari, “non abbiamo promosso celebrazioni per il nostro 75° anniversario, ma abbiamo scelto di investire tutto in ottica di business continuity, senza mai fermarci, offrendo sempre il massimo ai nostri clienti: perché l’affidabilità dei nostri prodotti e servizi è al centro del nostro lavoro e testimonia la passione che abbiamo per l’acqua e per la sua gestione. Sempre più in un’ottica sostenibile”.

Il Gruppo Caprari, fondato nel 1945 da Amadio Caprari, oggi vanta un team composto da oltre 600 collaboratori, tre stabilimenti produttivi e dieci filiali nel mondo. Nel 2019 ha fatturato 100 milioni di euro e prevede un risultato positivo per il 2020. Caprari si impegna sempre più a garantire la massima efficienza per tutto il ciclo di vita delle proprie soluzioni di pompaggio a elevate prestazioni: dalla captazione nei pozzi profondi, al trasporto, dalla depurazione al rilancio a distanza delle acque. L’azienda modenese punta sempre più sull’innovazione e per vincere la sfida tecnologica di questi tempi ha deciso di intraprendere anche un progetto integrato di digitalizzazione denominato “Caprari 5.0”, che rappresenta l’ennesima sfida orientata a far crescere il proprio ecosistema industriale in ottica efficiente, stabile e sostenibile.

Continuiamo a investire il 10% del fatturato annuo in innovazione e sostenibilità”, sottolinea Alberto Caprari. L'azienda guarda al futuro con fiducia e "si pone per i prossimi anni un obiettivo ambizioso, ma a nostro giudizio realistico: essere percepiti sempre più come un player unico, non confrontabile, capace di garantire un valore aggiunto distintivo ai propri clienti-partner, basato su 75 anni di esperienza che unisce una reputazione industriale solida e sostenibile a una nuova dimensione digitale e innovativa. Sono certo che oggi il nostro fondatore, Amadio Caprari, sarebbe orgoglioso della sua azienda, della professionalità dei suoi collaboratori e di come essa ha saputo proseguire il cammino da lui tracciato, evolvendosi dall’originaria “Idromeccanica Caprari” a un brand riconosciuto a livello internazionale”.“

Leggi l'articolo completo su ModenaToday 
Card image cap
DS Smith investe in Italia con un nuovo stabilimento a Castelfranco Emilia

Sarà realizzato entro due o tre anni in via Cartiera il nuovo stabilimento della DS Smith, azienda leader del packaging sostenibile.

DS Smith, fornitore leader di imballaggi sostenibili, ha annunciato un investimento per complessivi 100 milioni (di sterline) in due nuovi siti produttivi di packaging, uno in Italia ed uno in Polonia, per far fronte all’aumento della domanda dei clienti. L'investimento in Italia fa seguito alla significativa crescita dell’azienda avvenuta negli ultimi tre anni e supporterà gli ambiziosi piani di DS Smith per continuare la propria crescita organica. Il mercato del cartone ondulato, ecologicamente sostenibile in quanto basato sulla carta, si prevede cresca significativamente in seguito alla progressiva diffusione dell’e-commerce e alla continua espansione dei mercati tradizionali food & beverage. Lo stabilimento italiano sorgerà a Castelfranco Emilia, in un luogo particolare per la storia produttiva del territorio: in via Cartiera, dove si trova la storica fabbrica abbandonata da ormai trent'anni. La struttura all'avanguardia in Italia includerà nuove tecnologie di produzione, soluzioni di imballaggio innovative e prestazioni sostenibili e dovrebbe entrare in funzione entro i prossimi due o tre anni. Paolo Marini, Managing Director di DS Smith Italia, commenta: "Guardando al futuro, rimaniamo concentrati sul soddisfare pienamente le aspettative dei nostri clienti. Questo nuovo investimento ci fornirà una piattaforma per rispondere ai comportamenti in evoluzione dei consumatori e per crescere con i nostri clienti negli anni a venire. Stiamo ridefinendo il packaging per un mondo in evoluzione e continueremo a progettare soluzioni di imballaggio sostenibile e innovativo per il mercato italiano". Avendo l’85% dell’offerta complessiva focalizzata sui beni di consumo, DS Smith è ben posizionata per rispondere a queste tendenze. Ponendo l’accento su imballaggi riciclabili a base carta, DS Smith può inoltre soddisfare le richieste del mercato per soluzioni di packaging finalizzate alla sostituzione della plastica.
Leggi l'articolo completo su ModenaToday
Card image cap
Ceramica, nuovo contratto nazionale: aumento di 76 euro nel triennio

Diversi aspetti migliorativi nel preliminare contratto nazionale firmato fra Confindustria Ceramica e sindacati del settore.

Giovedì 26 novembre è stata siglata l'ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro dei settori piastrelle, ceramica sanitaria e materiali refrattari, scaduto il 31 gennaio 2019. L’intesa, raggiunta tra Confindustria Ceramica e i sindacati del settore Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil, interessa 25 mila lavoratori in tutta Italia (17 mila tra Modena e Reggio) e copre il periodo 1° gennaio 2020 - 30 giugno 2023. «Il raggiungimento di questo risultato è particolarmente positivo, visto il difficile contesto che stiamo vivendo – dichiara con soddisfazione la Femca Cisl Emilia Centrale - Il nuovo contratto nazionale prevede un aumento salariale medio di 76 euro (livello D1), l’incremento del welfare, miglioramenti nei permessi parentali, part time per i pazienti oncologici e tutela dei disabili, il delegato alla formazione, il potenziamento degli osservatori aziendali e nazionali dei grandi gruppi, la nascita di commissioni paritetiche nazionali per gli inquadramenti e divisore orario, il consolidamento delle relazioni industriali a tutti i livelli».

Cosa prevede il nuovo contratto nazionale.

Per il settore piastrelle l’aumento medio di 76 euro sarà pagato in tre tranches: 31 euro dal 1° gennaio 2021, 32 euro dal 1° gennaio 2022 e 13 euro dal 1° gennaio 2023. Sul fronte del welfare contrattuale si incrementa dello 0,2% (4 euro a regime medio) l'aliquota contributiva a carico dell’azienda al Foncer (fondo di previdenza complementare). Nell'intesa è stato recepito l’accordo quadro Confindustria-Cgil Cisl Uil del 25 gennaio 2016 sulla violenza di genere ed è stato potenziato il capitolo sulle pari opportunità e tutela della persona. Inoltre si introduce il tema dell’occupabilità, lavoro agile e bilanciamento generazionale. Per quanto riguarda gli appalti, viene migliorata l’informativa e l’impegno in via prioritaria delle aziende committenti a sottoscrivere contratti con le imprese che applicano ccnl nazionali firmati dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative. Sono stati, inoltre, potenziati, gli osservatori nazionali e aziendali dei grandi gruppi su appalti, ambiente, salute e sicurezza. Le parti hanno convenuto di recepire le convenzioni Onu sulle disabilità. È stato introdotto un part-time per le patologie oncologiche degenerative e ingravescenti e per il congedo parentale. Inoltre saranno aggiunti due giorni, rispetto a quanto previsto dalla legge, di permesso retribuito nel caso di nascita di figli. Si istituisce, infine, il delegato alla formazione per coordinare i piani formativi e la commissione paritetica sull’inquadramento, con l’impegno ad attualizzare il sistema classificatorio. Articolo di ModenaToday.
Card image cap
Innovation days 2020, webinar d'orientamento scolastico su formazione e imprenditorialità

Il progetto si pone come facilitatore dell'incontro tra il mondo delle imprese e quello della scuola attraverso la co-progettazione e la creazione di network e partnership territoriali.

Dal 30 Novembre al 5 Dicembre si terrà interamente online la seconda edizione degli Innovation days, giornate di orientamento scolastico dedicate a studenti degli ultimi anni delle scuole medie superiori del Distretto Ceramico e Provincia di Modena, ma anche genitori, docenti ed imprenditori che desiderano addentrarsi od approfondire le loro conoscenze negli ambiti di formazione ed imprenditoria. L’evento promuove un percorso informativo con un vasto programma di incontri, testimonianze, colloqui orientativi, speed mentoring volto ad aiutare lo studente ad affrontare il processo decisionale riguardo il proprio futuro professionale in modo consapevole e dinamico, ponendosi da facilitatore dell’incontro tra la scuola ed il mondo dell’impresa. Quest’ anno gli incontri si svolgeranno in modalità Webinar, tutti i giorni, sia in differita che in diretta streaming e avranno la durata di 20 minuti. Saranno presenti le testimonianze di startupper, giovani imprenditori, manager, aziende del territorio tutti uniti per orientare con le proprie esperienze, dare stimoli, strumenti per aiutare la scelta. Tra gli argomenti affrontati:
  • ricerca attiva del lavoro
  • lo sviluppo delle competenze “chiave” necessarie alla loro futura occupabilità
  • l’approfondimento delle abilità richieste dal mercato del lavoro
  • informazioni dal mondo del lavoro sulle occupazioni disponibili sul mercato attuale

Innovation days - programma completo delle testimonianze

Giovane. Innovativa. Sostenibile. Avviare un’attività imprenditoriale a 25 anni. A cura di Sofia Malagoli, imprenditrice acetaia Malagoli Daniele e fondatrice del brand Modena life Styel L’alfabetizzazione finanziaria: strumenti di finanza per giovani che vogliono mettersi in gioco. A cura di  Vania Franceschelli consulente patrimoniale e vice presidente Fecif Trasformare la propria visione in realtà. Cosa insegna la vita di Giuseppe Panini, padre delle figurine più famose al mondo. A cura di Antonio Panini, ex imprenditore e figlio di Giuseppe Panini storico fondatore della edizioni Panini, casa editrice specializzata nella pubblicazione di figurine e fumetti. Fare oltre che studiare. Le opportunità nel settore manifatturiero. A cura di Federica Gherardi, responsabile sede Modena presso Fondazione ITS Maker Intelligenza artificiale e mondo del lavoro. Competenze ed opportunità. A cura di Simone Gardella Ceo di Elocal Group Industrial Iot e intelligenza artificiale con particolare attenzione al settore della computer vision per l’industria 4.0 Come superare un fallimento e rialzarsi più forti di prima. L’esperienza della soprano Mirella Freni

Come partecipare

La Settimana dell’Orientamento sarà anche luogo di confronto e di valorizzazione dei progetti scolastici innovativi del nostro territorio. I webinar saranno trasmessi sulla pagina Facebook di Innovation Days @innovationdaysproject e condivisa dalla pagina facebook del Comune di Sassuolo. Per maggiori informazioni: Laura Corallo - Comunicazione Viceversa. Mob. 346 3383979 L’evento è promosso dalle Associazioni Viceversa e Uciim Modena-Sassuolo con il patrocinio del Comune di Sassuolo, di Confindustria Ceramica e il sostegno di Esmalglass- Itaca.
Articolo di ModenaToday.
Card image cap
Accordo tra Parmareggio e Agriform, nasce un nuovo colosso dei formaggi dop

A gennaio 2021 parte la "fusione" tra Parmareggio e Agriform. Fatturato da oltre mezzo miliardo.

L’accordo c’è, e verrà formalizzato prima di fine anno. I soci di Parmareggio, che ha sede a Modena ed è leader di mercato nel Parmigiano Reggiano, e quelli di Agriform, che ha sede a Sommacampagna (VR) ed è la prima realtà veneta nel settore del Grana Padano, Asiago, Piave e altri formaggi tipici regionali DOP, hanno deciso di unire le loro aziende in un’unica realtà, che sarà attiva a partire dall’1 gennaio 2021. Due imprese di carattere cooperativo, due filiere produttive leader, due reti commerciali in Italia e all’estero del tutto sinergiche tra loro, due portafogli prodotto perfettamente complementari e con grandi potenzialità. La nuova realtà debutterà con un fatturato di 550 milioni di euro, di cui quasi 200 realizzati all’estero, e si porrà ai vertici del mercato dei formaggi grana DOP, potendo peraltro garantire il controllo completo della filiera produttiva attraverso le rispettive basi sociali. Il nuovo Gruppo riunirà oltre 2000 allevatori e una ventina di caseifici soci. L’operazione di integrazione è seguita da PricewaterhouseCoopers, che ha affiancato Parmareggio e Agriform nella definizione delle sinergie e del piano industriale, e prevede una crescita significativa del fatturato nel triennio 2021-2024, con corrispondente miglioramento delle marginalità. Il processo di integrazione riconosce alla componente veneta una quota di minoranza “qualificata” nella nuova società, protetta da una serie di patti parasociali che le consentiranno un sostanziale equilibrio nella governance e il controllo di tutte le operazioni di natura straordinaria. “Forti dei risultati finora raggiunti da entrambe le imprese – dichiara Ivano Chezzi, Presidente di Granterre - Parmareggio – l’unione delle nostre forze ci consentirà di aspirare ad ulteriori importanti sviluppi sui mercati nazionali ed internazionali, costruendo una società ancora più solida, più competitiva, e migliorando ulteriormente la valorizzazione dei prodotti di tutti i soci.” Leggi l'articolo completo su ModenaToday.
Card image cap
Italpizza completa l'acquisizione di 'Antico Forno a Legna'

Prosegue l’espansione di Italpizza con l’acquisto di 'Antico Forno a Legna', azienda all'asta fallimentare. Il leader delle pizze surgelate investe per rilanciare lo stabilimento di Mortara con un'operazione da 4,9 milioni.

"Investiamo e sfidiamo le multinazionali straniere". È il messaggio che lancia Italpizza, gruppo alimentare modenese, confermando di aver perfezionato un'acquisizione di stampo made in Italy. Dopo l'operazione del 2015, col ritorno in mani italiane da quelle inglesi di Italpizza spa, il fondatore e presidente Cristian Pederzini insiste quindi in chiave tricolore. Poco più di un anno fa il gruppo di strada Gherbella, da 150 milioni di euro di fatturato annuo, ha ottenuto i diritti di affitto del ramo d'azienda dell'ex concorrente del surgelato 'Antico Forno a Legna' di Mortara, nel pavese, in crisi irreversibile con 70 posti di lavoro a rischio. Il passaggio si è concluso positivamente per il gruppo modenese, tramite la controllata Italforno srl, con l'aggiudicazione dell'asta in Tribunale di Pavia per un valore di 4,9 milioni. "Questo è il primo investimento produttivo che facciamo fuori da Modena e dall’Emilia Romagna, ma sempre in Italia - commenta Cristian Pederzini - resosi necessario per accompagnare la costante crescita, aumentando così la capacità produttiva del gruppo del 20% e ridurre anche i rischi di concentrazione territoriale." Aggiunge il fondatore di Italpizza: "Abbiamo già un piano strategico finalizzato al lancio di una nuova linea di prodotti di alta gamma, come la buonissima 'ChePinsa!', che prevede investimenti per il rilancio della fabbrica di Mortara e conseguente aumento dei livelli occupazionali. Da anni ci contrapponiamo alla forza delle multinazionali straniere che paradossalmente invadono il mercato con pizze italiane ma prodotte all'estero, l'italian sounding".
Leggi l'articolo completo su ModenaToday
 
Card image cap
ABK Group acquisisce Ceramiche Gardenia Orchidea

Continua il programma di sviluppo di ABK Group che, con questa importante operazione finanziaria, consolida la propria presenza nel mercato di alta gamma.

ABK Group, fra i top player del mercato mondiale della ceramica, specialista nella produzione di grandi lastre ad elevate prestazioni tecniche, non si ferma. Nonostante il periodo difficile che sta attraversando l'economia globale, ABK Group S.p.A. ha perfezionato l'acquisto del 100% del capitale sociale di Ceramiche Gardenia Orchidea S.p.A., azienda storica che con i marchi Gardenia Orchidea e Versace Ceramics ha sviluppato nel 2019 un fatturato di oltre 38 Mln/€. ABK Group, nata nel 1992, ha avuto una crescita esponenziale che l'ha portata a fine 2019 ad un fatturato di oltre 110 Mln/€. All'avanguardia nel design e nell'innovazione tecnologica l'Azienda vanta due realtà produttive, tra cui lo stabilimento di Solignano Nuovo (MO), oggi fra i più avanzati e rivoluzionari dedicati alla produzione di grandi lastre. Presente sin dal 1961, il Gruppo Ceramiche Gardenia Orchidea ha contribuito a portare lo stile e la qualità della ceramica Made in Italy in oltre 100 paesi. Oltre al marchio commerciale Gardenia Orchidea, dal 1997 distribuisce l'esclusiva linea Versace Ceramics, un progetto strutturato che comprende, oltre ai rivestimenti ceramici, una linea di prestigiosi arredi per il bagno. "I brand del Gruppo Ceramiche Gardenia Orchidea, spiega Roberto Fabbri, presidente di ABK Group S.p.A., sono posizionati nella fascia alta del mercato, come i nostri marchi storici ABK, Flaviker e Ariana ed i nuovi Abk Stone e Materia, specializzati nelle grandi lastre a spessore 12, 20 e 30 mm. Questa acquisizione ci proietta come principali protagonisti nel comparto luxury del settore ceramico e fa parte di una più ampia strategia di sviluppo, che comprende anche gli investimenti in tecnologia e innovazione che oggi ci permettono di essere al top del settore. La testimonianza di questo percorso di crescita sarà il dato sul fatturato complessivo del nostro Gruppo, che nel 2020 prevediamo raggiunga i 150 Mln/€."
Articolo di ModenaToday