Si prevede per il mese di gennaio un aumento dell’occupazione in Provincia di Modena con 7.740 ingressi nel mondo del lavoro.
In provincia di Modena si prospetta una ripresa dell’occupazione con il nuovo anno. Aumenta infatti del +42,2% il numero di imprese che intende assumere. Crescono del 20,9% le assunzioni previste a gennaio rispetto al mese precedente, arrivando a quota 7.740 entrate. Lo rivela il Sistema Informativo Excelsior che ha pubblicato il bollettino previsionale relativo al mese di gennaio 2020.
Tuttavia, se si attua un confronto con il mese di gennaio 2019, il numero di entrate scende del 4,1%. Anche la variazione tendenziale del trimestre gennaio 2020 – marzo 2020 mostra una diminuzione dell’8,9%, con entrate totali pari a 17.660.
La maggior parte delle assunzioni saranno a tempo determinato (34%), seguite da quelle a tempo indeterminato (28%). Aumenta significativamente la quota dei contratti di somministrazione, che raggiunge il 21%. Anche gli “altri contratti non dipendenti” aumentano di importanza (11%), mentre perde posizioni l’apprendistato (5%).
Al primo posto tra i settori economici troviamo sempre l’industria, che con 2.920 entrate raggiunge il 37,7% del totale. Seguono i servizi alle imprese (19,6%) e i servizi alle persone (11,1%). Infine perdono quota turismo (9,8%) e costruzioni (8,1%). Le imprese fino a 50 dipendenti costituiscono sempre la fascia dimensionale che assume in misura maggiore (56,3%).
Tra le figure professionali maggiormente ricercate, aumenta la richiesta di operai specializzati, che raggiungono il 20,5% del totale. Anche le professioni tecniche guadagnano una quota considerevole (18,7%). Seguono le professioni qualificate nelle “attività commerciali e servizi” (17,1%) e i conduttori di impianti e macchinari (16,5%). Infine cresce la quota dei nuovi assunti che andrà a ricoprire professioni in cui sono richieste high skills (25,7%), come le professioni intellettuali e le professioni tecniche.
Il titolo di studio più richiesto rimane sempre il diploma (34%) seguito dalla qualifica professionale (32%) e dalla scuola dell’obbligo (17%). Per la prima volta la quota dei laureati raggiunge il 16% del totale.
Nel 27,3% dei casi sono preferiti i giovani fino a 29 anni. L’esperienza è gradita per il 69,3% delle entrate ed è in aumento la difficoltà di reperimento, che arriva al 40,3%. Le figure professionali di più difficile reperimento sono quasi tutte high skills: progettisti e ingegneri, tecnici del marketing, specialisti in scienze economiche e operai specializzati nell’industria tessile.
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