Dopo aver chiuso il 2020 con un calo del fatturato del 4%, nei primi tre mesi del 2021 l’industria ceramica rimbalza con un +9% (+7 anche rispetto al 2019 quando ancora non eravamo in pandemia). Si tratta di una crescita vera trainata dall’export, ma anche dal mercato interno che grazie al superbonus cresce del 19% spiega il presidente di Confindustria Ceramica in conferenza stampa. L’occupazione tiene, e non ci sono avvisaglie con la fine del blocco dei licenziamenti, anzi si guarda ai giovani con la nascita della nuova super scuola ITS dedicata alla Ceramica.
Una ripresa post pandemia minata però dall’impennata dei prezzi delle materie prime, dei trasporti e degli imballaggi in un contesto, come quello italiano, reso già fragile dalle carenze infrastrutturali (a cominciare proprio dalla Bretella). Rincari del 155% per la plastica, del +68% per i pallet o del 113% dei noli marittimi. Senza contare l’aumento del gas metano.
Duro l’attacco in conferenza di Savorani sull’Emission trading europeo, norma che punta a eliminare le agevolazioni per i settori che consumano più energia: “Una legga fatta da tifosi” ha detto il presidente ricordando che altri Paesi non hanno questi vincoli falsando la competizione. Tuttavia le previsioni di Confindustria Ceramica sono di una crescita costante per tutto il 2021, anche se, per recuperare la produzione persa negli ultimi anni occorrerà un salto ulteriore.
Articolo di Modenaindiretta.
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