Fino al 3 maggio restano chiusi gli stabilimenti di Modena e Maranello, ma Ferrari ha già pensato al programma per la ripresa graduale del lavoro grazie al progetto Back on Track.
Un’organizzazione da far invidia, quella Ferrari. L’azienda ha chiuso i suoi stabilimenti il 14 marzo scorso e adesso sta pensando alla graduale riapertura. Il primo passo consiste nel progetto Back on Track che traccia linee guida verso la fase 2, garantendo lo svolgimento del lavoro in sicurezza e nel rispetto delle norme.
Lo stop è stato esteso fino al 3 maggio, mentre le attività non strettamente connesse alla produzione continuano ad essere svolte in regime di smart working. Per i dipendenti che, per mansioni e reparti di competenza, non possono operare da casa, l’azienda si fa carico dei giorni di assenza.
Con il piano Back on Track, sviluppato in collaborazione con la Regione Emilia Romagna, in Ferrari saranno avviati dei controlli sullo stato di salute dei lavoratori – su base volontaria – attraverso un esame del sangue, così da produrre una mappa sulla popolazione aziendale e la presenza di soggetti che possono aver contratto il virus. E’ stata prevista anche la possibilità di ampliare la platea di beneficiari ai contatti più stretti dei dipendenti, a partire dai familiari, fino al personale dei fornitori esterni della produzione.
Non mancherà, poi, una App che potrà essere utilizzata dai dipendenti per tracciare i possibili contatti con altri soggetti che dovessero risultare positivi, nonché la previsione di un supporto medico nel monitoraggio dei sintomi.
Al personale che dovesse risultare positivo al coronavirus verrà offerta la possibilità di accedere a un alloggio per l’autoisolamento, una copertura assicurativa specifica e assistenza infermieristica domiciliare.
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